giovedì 6 dicembre 2007

RAGION D'ESSERE

Da tanto tempo sentivo il bisogno di condividere col mondo tutte le 'critiche' sulle varie opere artistiche che mi passavano per la mente, e alla fine ho deciso che questo era il momento giusto (prima che me li dimentichi) e questo è lo spazio deputato. Le critiche sì... che poi un quadro, o una qualsiasi opera che sia, oltre che critiche, e anzi più che quelle, fa scature prima di tutto secondo me un numero infinito e concentrico, centrifugo e centripeto, multiplo e divisibile di ricordi e sensazioni ... con annessi e connessi... no? Vedere ci è concesso nella vita molto più che capire. Interpretare per la maggior parte delle volte è un lavoro lungo e cerebrale che non tutti hanno voglia di fare. Iconografia, iconologia, simbologia... parole che la maggior parte delle persone non sa spiegare o distinguere... ma ciò non vuol dire che una persona qualsiasi non possa dire la sua davanti alla visione di un'opera qualsiasi. Ti è mai capitato di dire questa 'cosa', statua o quadro che sia (la musica fa discorso a parte) mi fa venire in mente un'altra cosa che non centra niente? e quello che ti ascolta ti risponde sì in effetti non c'entra niente. Ma tu, dentro di te, nel tuo intimo, pensi come disse Nanni Moretti: "non c'entra ma c'entra!" Ecco questo intendo... Nella mia ancora in corso formazione di critica dell'arte, certo modestissima mi è parso di capire che le critiche ad un'opera valgono per quel che valgono, indipendentemente da chi le dice. Possa essere il più famoso dei luminari o l'ultimo degli uomini: il primo può aver un corollario di spiegazioni per convincerci, l'altro può non averne, ma le sensazioni che lo portano a 'dire la sua', a parlare di un particolare più che di un altro sono tutte valide, perchè private e personali. Con 'valide' non intendo dire oggettivamente e storicamente riscontrabili, quelle ok ce le può dare lo storico. Sono dell'idea che solo l'autore ha la chiave di quel che voleva dire. E qui si crea una situazione paradossale. Per capire un'opera bisognerebbe che l'autore stesso lasciasse una spiegazione dettagliata, una specie di manuale autografato opera per opera, dalla quale ad interpretare non si può scappare, basta leggere le avvertenze. Ma questa cosa non è possibile, e anche quando lo fosse non è una cosa che un autore di sente di fare. Primo perchè sono del parere che ogni persona ha solo un modo (e qualcuno nemmeno quello) in cui riesce ad esprimersi al massimo, e di solito linguaggio scritto e linguaggio visivo non coincidono direi. Secondo, mettere per iscritto le sensazioni? Sapere esattamente cosa si sente, come dirlo, e come verrà interpretato? Se non impossibile diciamo che non è concesso proprio a tutti no? Parlo anche per la mia piccola esperienza personale. Mi è stato chiesto di scrivere quel che avrei voluto fosse vicino alle mie opere per una mostra, una specie di presentazione: ora, anche se le mie opere in questione non erano certo chissà quale epsressionismo russo, mai impresa fù più ardua! E a cosa finita e appesa, e tutt'oggi a distanza di un paio d'anni non sono soddisfatta di quel che ho scritto e che la gente leggeva. Ma ormai... va bè...
Ad ogni modo, questo spazio non è dedicato alle mie opere, (per quello c'è l'altro sito: http://alessiaromeo.blogspot.com/) ma a quelle più famose: delle quali si possono trovare pagine, libri e tomi di critiche famose nei secoli dei secoli, e con le quali non pretendo certo di mettermi in competizione... ma sulle quali, come si suol dire, anche io dico la mia. Mi sono chiesta: potrai mai interessare a nessuno al mondo quel che mi viene in mente guardando un quadro? Un mio ricordo da piccola, quella cosa strana là in basso a destra in quel quadro olandese del 300 che credo di aver notato solo io sulla faccia della terra e sulla quale mi sono fatta da sola congiutture interstellari, o se dico che secondo me la Monnalisa non è poi sto granchè e ne preferisco un'altro.... le risposte sono state innumerevoli. Le migliori sono state: va bè che non mi chiamo Achille Bonito Oliva ma un blog più un blog meno che differenza vuoi che faccia? E poi parlare di qualcosa che non siano concorsi in tv va sembre bene no? E poi cos'è? solo Sgarbi può dire che un'opera fa schifo? Ultima ma non ultima: scusate, avevo in mente questo bel titolo da un po' di tempo, era un peccato non usarlo! :)

Nessun commento: